Carte Resistenti è una delle offerte didattiche dell’ISRT. Agli studenti delle scuole superiori viene proposto un viaggio a ritroso in alcuni episodi della Resistenza. Si cammina alla scoperta dei luoghi di Firenze dove questi fatti sono accaduti, e si racconta la Storia attraverso le storie dei protagonisti. Il viaggio poi continua nella sala di lettura dell’Istituto, attraverso alcuni documenti conservati nell’archivio. Il progetto è partito tre anni fa, e da allora oltre una trentina di classi ha già partecipato, dietro la guida di esperti archivistici e storici (i responsabili dell’archivio Marta Bonsanti e Francesco Mascagni, la docente Monica Rook). Ma non è solo una questione di numeri. Immaginiamo degli adolescenti nativi digitali che hanno l’occasione di avventurarsi – e per molti di loro è la prima volta – dentro un archivio storico, e di poter sfogliare fragili carte di quasi un secolo fa, inchiostri sbavati, calligrafie antiche, insomma una drammaticità quasi fisica. Non è raro che si accenda qualche scintilla, innescata dalla potenza delle vicende umane che questi documenti ci raccontano.
In una delle visite, un ragazzo ha letto la lettera originale che Guido Targetti scrisse nel ’44 al fratello: l’addio prima di essere fucilato dai nazifascisti. Targetti aveva 22 anni. Lo studente che leggeva, pochi di meno. Nella sala di lettura non volava una mosca. Sul tavolo, selezionate con cura dall’Istituto, c’erano altre carte ‘parlanti’. Ad esempio, gli appunti clandestini di un detenuto che era sfuggito all’ennesimo interrogatorio della banda Carità grazie a un infermiere che gli aveva misurato la febbre; oppure dei messaggi criptati, e le relative istruzioni per decrittarli; o la mappa del centro storico di Firenze, con la dislocazione delle varie brigate di resistenza attorno a Ponte Vecchio, la sera dell’11 agosto del ’44. Documenti, fotografie, mappe, giornali: sono queste le carte da decifrare nel corso del progetto didattico. Con i suoi 60 mila volumi e le sue 2500 testate giornalistiche, oltre agli oggetti e ai documenti provenienti da 200 fondi, l’archivio dell’ISRT può attrarre i ragazzi di oggi, e farli appassionare alle vecchie carte della Storia. La sfida è questa.
Non meno interessante il viaggio «fisico» sui luoghi della Resistenza, una vera e propria lezione sul campo: la tappa davanti alla sede di Radio Co.Ra., con le storie di chi ha pagato con la vita la scelta di resistenza; le pietre d’inciampo, che indicano il cammino di chi non è mai tornato; la Sinagoga; le carceri di Santa Teresa e di Santa Verdiana. Particolarmente toccante, per gli studenti, la visita dentro al carcere duro delle Murate, attraverso i corridoi stretti e le celle di pochi metri, senza luce, con graffiti e scritte di speranza sui muri. Da qui sono passate tante persone comuni e personalità illustri quali Gaetano Salvemini e Nello Rosselli.
Manuela Zadro