L’Istituto storico toscano della Resistenza e dell’età contemporanea, d’intesa con la famiglia Tognarini, ha promosso la terza edizione del premio per tesi di dottorato in Storia contemporanea al fine di onorare la memoria, l’opera scientifica e l’impegno civile del prof. Ivano Tognarini, Presidente dell’Istituto dal 2000 alla sua scomparsa nel marzo 2014. Docente di storia moderna all’Università degli studi di Siena, Ivano Tognarini si occupò anche intensamente di storia del Novecento, con particolare attenzione ai temi dell’antifascismo, della guerra mondiale, delle stragi nazifasciste e della Resistenza. Attento alle esigenze della società civile, egli dedicò sempre grande cura nell’attività di ricerca e divulgazione delle conoscenze storiche, rivolgendo una specifica attenzione ai giovani, e svolse un’attenta opera di conservazione e promozione delle memorie dei territori e delle città della Toscana. Con questa iniziativa, nel ricordarne la figura, si intende quindi riconoscere il valore della ricerca storica quale lievito di crescita culturale della nostra società e in particolare di una cittadinanza attiva e consapevole tanto più in questo anno così difficile per gli effetti della pandemia che hanno segnato anche i luoghi della cultura, determinandone chiusure prolungate. Ma senza archivi e biblioteche agibili non ci può essere ricerca e quindi conoscenza storica. Per questo il premio assume in questa edizione un significato particolare.
Si ringraziano quindi, in primo luogo, Cgil Toscana e Cooperativa Cuore LiburniaSociale che, con i loro contributi, insieme all’Isrt, lo hanno reso possibile. Quindi tutte e tutti i candidati e la commissione giudicatrice per il suo attento e scrupoloso lavoro.
Come nelle edizioni precedenti, avremmo voluto annunciare il vincitore in una cerimonia pubblica e solenne, ma le condizioni epidemiche non lo rendono possibile. Questo spazio virtuale diviene così il luogo della proclamazione dell’esito della selezione. Auspichiamo di poter valorizzare l’opera vincitrice con un’adeguata iniziativa appena possibile.
La vincitrice della terza edizione del Premio “Ivano Tognarini” è la dott.sa Anna Veronica Pobbe.
La Commissione, composta da Bruna Bocchini, Valeria Galimi, Simone Neri Serneri, Niccolò Tognarini, Luigi Tomassini, ha scelto la vincitrice sulla base della seguente motivazione:
Motivazione dell’assegnazione del Premio per tesi di dottorato in Storia contemporanea “Ivano Tognarini”, attribuito per l’anno 2020, nella sua terza edizione a Anna Veronica Pobbe per la tesi di dottorato dal titolo Hans Biebow dopo il 1941: la Wehrmacht, la Soluzione Finale e la fine del ghetto di Łódź
La tesi di dottorato di Anna Veronica Pobbe, dal titolo Hans Biebow dopo il 1941: la Wehrmacht, la Soluzione Finale e la fine del ghetto di Łódź, si propone di ricostruire l’attività di Hans Biebow, direttore del ghetto di Łódź dal 1941 fino alla sua evacuazione. Si tratta di un ottimo lavoro di ricerca, che si inserisce a pieno titolo nella storiografia internazionale, grazie alla consultazione di fonti provenienti da archivi in Germania, Polonia e Israele (Yad Vashem-Gerusalemme, Bundesarchiv Berlin-Lichterfeld, Archivio Statale di Lodz, APL, l’Institut für Zeitgeschichte) e dall’utilizzazione estesa di nuove fonti digitalizzate messe a disposizione degli studiosi.
Presentata come lavoro conclusivo del XXXII ciclo del corso di dottorato in “Culture d’Europa. Ambiente, spazi, storie, arti, idee” (curriculum: Studi Storici) dell’Università di Trento, la ricerca di Anna Veronica Pobbe traccia, in cinque capitoli, il profilo di Biebow, seguendone il percorso come “amministratore-manager”. L’autrice, con grande capacità di lettura delle fonti e in stretto dialogo con i lavori più aggiornati sul tema, riesce a collocare l’attività di Bielow all’interno di un quadro di analisi più ampio, che le consente di ricostruire i condizionamenti, i conflitti con altri settori della macchina amministrativa, i passaggi decisionali della direzione dal 1941 al 1944 e, pertanto, di contribuire alla ulteriore conoscenza della storia del ghetto di Łódź.
Infine, oltre che per il notevole valore dei risultati raggiunti dalla ricerca, la tesi si fa apprezzare per lo stile maturo, asciutto e misurato della scrittura. L’autrice consegna dunque ai lettori un lavoro di grande valore, che interviene su un dibattito di grande interesse, poco noto in Italia, e di cui è auspicabile una prossima pubblicazione.