L’Istituto storico toscano della Resistenza e dell’età contemporanea, d’intesa con la famiglia Tognarini, ha promosso la quarta edizione del premio per tesi di dottorato in Storia contemporanea al fine di onorare la memoria, l’opera scientifica e l’impegno civile del prof. Ivano Tognarini, Presidente dell’Istituto dal 2000 alla sua scomparsa nel marzo 2014. Docente di storia moderna all’Università degli studi di Siena, Ivano Tognarini si occupò anche intensamente di storia del Novecento, con particolare attenzione ai temi dell’antifascismo, della guerra mondiale, delle stragi nazifasciste e della Resistenza. Attento alle esigenze della società civile, egli dedicò sempre grande cura nell’attività di ricerca e divulgazione delle conoscenze storiche, rivolgendo una specifica attenzione ai giovani, e svolse un’attenta opera di conservazione e promozione delle memorie dei territori e delle città della Toscana. Con questa iniziativa, nel ricordarne la figura, si intende quindi riconoscere il valore della ricerca storica quale lievito di crescita culturale della nostra società e in particolare di una cittadinanza attiva e consapevole tanto più in questi anni così difficili.
Si ringraziano, in primo luogo, Cgil Toscana e Cooperativa Cuore LiburniaSociale che ancora una volta, con i loro contributi, insieme all’Isrt, lo hanno reso possibile. Quindi tutte e tutti i candidati che hanno partecipato. e la commissione giudicatrice per il suo attento e scrupoloso lavoro.
La Commissione giudicatrice, constato l’alto livello di tutti i lavori presentati, ha deciso di attribuire ex aequo il premio a
Federico Del Giudice, “Diritti altrove. Lavoratori italiani e protezione sociale in Francia e Argentina tra le due guerre mondiali”;
Simone Muraca, Istituzioni, pratiche e agenti della diplomazia culturale fascista in Spagna e Portogallo (1936-1945)
Motivazione dell’assegnazione del Premio per tesi di dottorato in Storia contemporanea “Ivano Tognarini”, attribuito all’unanimità per l’anno 2023 ai dottori F. Del Giudice e S.R. Muraca
La tesi di Federico Del Giudice dal titolo Diritti altrove. Lavoratori italiani e protezione sociale in Francia e Argentina tra le due guerre mondiali, si propone di ricostruire i nuovi modelli di protezione sociale messi in opera in Argentina e in Francia, nel periodo fra le due guerre mondiali nei confronti dei lavoratori immigrati dall’Italia. L’autore analizza in particolare due aspetti: il ricorso da parte di questi lavoratori ai tribunali locali per rivendicare l’accesso alle politiche sociali, via via introdotte nei due paesi, nonché l’azione di diversi attori e spazi di intervento: dall’attività dei sindacati, alle reti migratorie, alla produzione delle norme locali, al ruolo della diplomazia.
Presentato per il conseguimento del titolo di dottore di ricerca in Storia contemporanea (cotutela Scuola Normale Superiore di Pisa e École des Hautes Études en Sciences sociales, Parigi), sotto la supervisione dei proff. Ilaria Pavan e Alessandro Stanziani, il lavoro di Del Giudice offre una convincente messa a punto di un tema di ricerca di grande interesse, al centro di un profondo rinnovamento metodologico – la storia del lavoro – in stretto dialogo con la storiografia internazionale. Questa ricerca unisce uno sguardo dall’alto, relativo al riconoscimento dei diritti sociali riservati agli stranieri nei due paesi, nonché all’emergere del diritto internazionale nel periodo fra le due guerre, presente nei primi due capitoli, con un’analisi più puntuale, nei capitoli successivi, delle istituzioni giudiziarie che si occupavano di lavoro in Argentina e in Francia. Infine gli ultimi capitoli si concentrano su alcuni casi presenti negli archivi dei tribunali del lavoro francesi (Parigi, sezione delle costruzioni, e Aix-en-Provence, sezione industriale), e dei tribunali civili, commerciali e della pace argentini (a Buenos Aires e a La Plata).
Ne emerge un quadro d’analisi molto ampio e di grande interesse, che dà un contributo importante tanto alla storia delle migrazioni contemporanee tanto alla storia del lavoro e che apre a nuovi approfondimenti e prospettive di ricerca.
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La tesi di dottorato di Simone R. Muraca intende analizzare la diplomazia culturale fascista in Spagna e in Portogallo, prestando particolare attenzione alla rete degli Istituti italiani di cultura nel periodo che va dalla guerra d’Etiopia (1935-1936) alla fine della seconda guerra mondiale. L’autore rintraccia negli anni della campagna di Etiopia e della costruzione dell’Impero un momento di passaggio e di rilancio dell’intervento fascista all’estero sul piano culturale; di qui è possibile ravvisare un rinnovamento significativo dell’attività di propaganda degli istituti culturali. Questa ricerca si inserisce appieno in una storiografia che, di recente, ha riletto e ha proposto nuove interpretazioni degli studi sulla diplomazia culturale fascista, grazie alla prospettiva transnazionale che indaga più a fondo la circolazione dei temi e degli “agenti”, nonché gli effetti di tale politica culturale. Mancava finora al quadro complessivo un’indagine puntuale sui casi di Spagna e Portogallo.
Grazie all’utilizzo di numerose fonti d’archivio – fra le altre Archivio del Ministero degli Esteri, Roma, archivi di privati e degli istituti culturali in Spagna e in Portogallo – il lavoro di Muraca riesce a colmare tale lacuna; l’analisi segue in una prima parte l’attività dell’Istituto culturale di Lisbona mentre quelle dell’Istituto di Madrid ebbero una battuta d’arresto per lo scoppio della guerra civile. La seconda parte del lavoro tratta gli anni del secondo conflitto mondiale, solitamente trascurati nelle analisi sulla diplomazia culturale, in due paesi che rimasero neutrali. La terza parte, infine, segue le attività degli istituti dopo la destituzione di Mussolini nell’estate del 1943 e la nuova ricollocazione dei funzionari e dei direttori nella nuova fase.
Il lavoro di Muraca, pertanto, sulla base di un’ampia documentazione – costituisce un contributo originale a un tema che rinvia tanto alla storiografia sulla cultura fascista, tanto al dibattito più recente relativo alla natura e ai caratteri del fascismo transnazionale.
Infine la commissione intende segnalare altre due tesi di dottorato per l’interesse e la padronanza del tema, la qualità della ricerca, l’originalità dell’analisi proposta: Alessandra Vigo, Decolonizzazione e identità nazionale nel racconto degli italiani rimpatriati dall’Africa 1940-2019 (supervisione prof.ssa Federica Bertagna, corso di dottorato Università di Padova) e Francesco Casales, Storia del romanzo coloniale italiano. Discorso, ideologie, immaginari (1913-1943) (Supervisori: Prof.ssa Arianna Arisi Rota e Prof. Xavier Tabet – tesi in cotutela Università di Pavia- Université de Paris 8 /Vincennes- Saint-Denis).
La commissione giudicatrice: Prof. Enrico Acciai, Isrt/Università di Tor Vergata, Prof.ssa Patrizia Dogliani, Università di Bologna, Prof. Valeria Galimi, Isrt/Università di Firenze (coordinatrice), Prof. Silvia Salvatici, Università di Firenze, Prof. Luigi Tomassini, Università di Bologna, Dr. Niccolò Tognarini
La Commissione segnala inoltre come meritevoli di attenzione le tesi di Annalisa Vigo, Decolonizzazione e identità nazionale nel racconto degli italiani rimpatriati dall’Africa 1940-2019 e di Francesco Casales, Storia del romanzo coloniale italiano Discorso, ideologie, immaginari (1913-1943).
Programma della Cerimonia di premiazione in collaborazione con il Consiglio regionale della Toscana
23 marzo ore 16.45 Sala del Gonfalone, Palazzo del Consiglio regionale, via Cavour 4, Firenze
Saluti del Presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo
Saluti del Presidente ISRT Giuseppe Matulli
Introduce e coordina Matteo Mazzoni, direttore ISRT
Proclamazione dei vincitori, prof.sa Valeria Galimi (Università di Firenze) a nome della Commissione giudicatrice
Esposizioni dei lavori a cura dei vincitori: dott.ri Federico Del Giudice, Simone Renato Muraca
Saranno presenti rappresentanti della famiglia Tognarini.